“Accade durante i viaggi: un solo mese sembra più lungo di quattro mesi trascorsi a casa.” (Arthur Schopenhauer)
Ci sono viaggi che sembrano durare un battito d’ali,
e altri che, pur brevi, restano addosso come un’estate intera.
Burano appartiene a questi ultimi.
Appena si arriva, il tempo cambia passo.
L’orologio perde importanza, sostituito dal tintinnio delle barche che attraccano piano,
dal vociare dolce delle botteghe,
dal profumo di bucato e mare che si mescola nell’aria salmastra.
Tra calli dai mille colori e riflessi che sembrano dipinti,
ogni scorcio è una pausa, una piccola eternità da respirare a fondo.
Le donne al lavoro con i merletti raccontano un’arte antica,
e chi si ferma ad ascoltare ne percepisce il ritmo lento, come una poesia sussurrata al vento della laguna.
A Burano il tempo non si misura in ore, ma in sfumature di luce.
Ed è per questo che un solo giorno qui può sembrare un mese:
perché ogni istante contiene la pienezza di un ricordo che non si cancella.